Editoriale
Luglio/Agosto 2000
"Non so voi, ma io non ci capisco più nulla. Non so, non riesco a capire come girano le cose qui da noi in Italia. Ho una malinconia e una rabbia che mi cresce giorno dopo giorno e ho paura che non riuscirò a scacciarla anche perché gli stimoli esterni sono talmente scandalosi che questa rabbia me la fanno sempre più immagazzinare e penso che un giorno o l’altro scoppierò. Intanto, da un anno a questa parte, quelle poche volte che vado all’estero non sento assolutamente nostalgia per il mio paese (quanto resterà ancora mio?) come invece mi succedeva solo due anni fa e questo è significativo che qualcosa non funziona. Io non riesco più a sopportare quest’aria di intolleranza e di ignoranza che incontro tutti i giorni appena apro gli occhi, eppure ci sto bene in Italia. Ma avete visto l’ostilità verso i gay del nostro Presidente del Consiglio e della nostra classe dirigente? (anche qui: non sono sicuro di considerarla ancora mia anche se anch’io ho contribuito quattro anni fa perché ci credevo). E il Papa e tutta la gerarchia della chiesa? Ha ragione Luigi Pintor quando dice che il Papa dovrebbe partecipare scalzo al raduno omosessuale di Roma per ribadire la massima evangelica “Beati i perseguitati” e invece “Guai ai Gay” "(Dal Diario di Viaggio di Ruggero l'Eretico)
“ Fino
al secolo scorso, nella cultura occidentale, non si pensava che esistesse un
orientamento omosessuale, si pensava che fosse una scelta che andava contro natura e quindi contro il
disegno di Dio. Ecco perché si considerava eretici, non tanto gli omosessuali ma
chi praticava l’omosessualità.” ( UN ALLARMISMO SOSPETTO:
INTERVISTA A GIANNI GERACI, PORTAVOCE DEGLI OMOSESSUALI CATTOLICI
ITALIANI
di Cosimo Rossi, pubblicato su IL MANIFESTO di sabato 27 maggio 2000)
E allora se le cose stanno così non dobbiamo avere timore a dire che
L’attacco del Vaticano
contro la giornata dell’orgoglio gay del 2000 riguarda tutti noi. Ivertici della chiesa cattolica chiedono a uno stato
democratico di limitare o cancellare sul proprio territorio diritti e libertà.
E’ una richiesta inaccettabile. Chiediamo che Roma apra le porte, le piazze e le
strade del centro l’ 8 luglio alla manifestazione gay; che il governo della
città e quello del paese rispondano “no” alle richieste delle gerarchie
ecclesiastiche (fortunatamente abbiamo una Costituzione); che alle ingerenze del
Vaticano si oppongano con i gay tutti coloro che hanno ancora a cuore un’idea di
libertà
Per aderire all’appello inviare a: lettere@ilmanifesto.it
E del fatto che siamo tutti schedati, come denuncia l’appuntato scelto dei carabinieri Valerio Mattioli?
Penso che l’appuntato non ha
scoperto assolutamente nulla dicendo solo ciò che forse già si sapeva.
D’altronde come dice Jack Folla (
Diego
Cugia,
Jack Folla ALCATRAZ. Un dj nel braccio della morte, RAI-ERI, I MITI Mondatori
) “…entrate in
un autogrill e le telecamere vi immortaleranno. Sapranno quanti panini vi siete
sparati, quante coche, birre, chinotti, quanto avete speso, quanto tempo avete
trascorso nel mercatino dove vi costringono a transitare facendo un giro del
cazzo. Credete davvero che le telecamere servano per i ladri? Anche, ma vi pare
che spendono centinaia di milioni solo per il furto di un Magnum? No, lo fanno
perché le multinazionali siano informate di voi nei minimi particolari. Se
consumate più questo che quello, la prossima volta troverete più questo che
quello. Che bel servizio. Come sono gentili. Poi uscite, e vi beccate
l’autovelox. Procedete, e vi stana il viacard. Pagate con la carta di credito, e
anche loro sapranno dove siete stati. Vi sentite male, fate le analisi
all’ospedale: parleranno di voi. Se non vi basta, alzate gli occhi. Shakespeare
diceva che ci sono cose tra cielo e terra che noi neppure immaginiamo. Invece
si, si chiamano satelliti. Possono seguire una persona come un cane il padrone.
Adesso domandatevi se siete liberi. Ma sarete liberi di chiedervelo ad alta
voce?”
E’ chiaro, la palestra, la
videoteca, perché no, il cartellino quando timbriamo, i tabulati delle nostre
ore, sono scelte che ognuno di noi può accettare o rifiutare, è libero (?) di
farlo. Ma ci sono altre cose che non può assolutamente decidere di non fare: la
carta d’identita (schedati), la patente (schedati), il controcorrente bancario
(schedati), l’iscrizione al Collegio Infermieri (schedati), il timbrare l’inizio
e la fine del turno lavorativo (schedati), se decidi di vivere da solo devi
lasciare il nome e cognome (schedati) per avere l’acqua, il gas e la luce e
potrei continuare….
Valerio Mattioli ha solo
riportato l’attenzione su questo problema che lentamente ci sta facendo
diventare sempre più dei numeri con la smania di competitività per avere un
tenore di vita sempre più elevato dimenticandoci che se non ci diamo una
regolata morale ed etica la tendenza futura sarà quella per cui chi è ricco è
destinato a divenire sempre più ricco e chi è povero sempre più povero con
disparità che tenderanno ad essere inumane.
La mia paura è che
arriveremo al punto di non poter nemmeno programmare il nostro futuro perché
tanto oramai qualcuno ha già calcolato quanto tempo ci resta e quindi cosa
dobbiamo o non dobbiamo fare, magari regalandoci un po’ di obesità e qualche
programma televisivo dove ci illudono che è facile e da furbi vincere un
miliardo nascondendoci l’insoddisfazione e l’angoscia di non avere futuro
cercando di creare sempre più benpensanti
arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti, replicanti, tutti identici dietro
a maschere per non poterli distinguere che fanno quel che vogliono si sappia in
giro fanno: spendono, spendono e sono quel che hanno…e come le
supposte abitano in blisters, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse
Disneyland, vivono col timore di poter sembrare poveri: quel che hanno
ostentano, tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col
vicino costruiscono: partono dal pratino e vanno fino in cielo… sono quelli che
di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l’asfalto e i pargoli,
medi come i ceti a cui appartengono, terra-terra come i missili cui
assomigliano. Tiratissimi, s’infarinano, s’alcolizzano e poi s’impastano su un
albero…ognuno per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle
chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano
altrimenti le mani chissà cosa pensano, si scandalizzano…mani che poi firmano
petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscono
manganelli, che farciscono gioielli…quelli che la notte non si può girare più,
quelli che vanno a mignatte mentre i figli guardano la tivù…incubi di plastica
che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara.( FRANKIE HI-NRG
MC,
Quelli che ben pensano)
Triste, troppo triste è la
prospettiva, perché non si sa bene dove andremo a finire se andiamo avanti così
e anche perché l’Italia è sempre più
"…un aliante sospeso nel troppo silenzio di un cielo confuso, una scritta réclame che ci osserva dal blu, ed è dipinta di blu…" (Claudio Lolli, Curva sud)
Si, se volete trovarci, noi INFERMIERI ERETICI siamo là, nelle lugubri periferie della NUOVA METROPOLITANA. Là ci potete cercare, là ci troverete a lottare ed a denunciare, come ormai da un anno stiamo facendo su Infermieri Eretici, che nelle suburbane periferiche si sta male, ma la voglia di lottare là non muore. Chi ancora non se ne è accorto, chi ancora non ci ha visto è perché abita in qualche attico del centro e non abbassa più lo sguardo.
QUESTO NUMERO DI INFERMIERI ERETICI E’ DEDICATO AGLI ABITANTI DELLE PERIFERIE DELLA NUOVA METROPOLITANA
RUGGERO E LUCA, Infermieri Eretici