... e se aprissimo un ambulatorio infermieristico?

 


La Commissione Libera Professione, Collegio IPASVI Milano e Lodi
De Angeli M. Adele
Mapelli Simona
Muttillo Giovanni A.
Perrone Stefania

 

Fino a qualche tempo fa erano veramente pochi gli infermieri professionali che esercitavano la libera professione; la possibilità di lavorare all'interno di una struttura ospedaliera, pubblica o privata, era assai diffusa.
Uno degli aspetti che in qualche modo ha cambiato l'organizzazione sanitaria nel nostro paese è quello legato ai disposti legislativi DLGS 502/92 e il DLGS 517/93 con i successivi decreti regolamentari. Il processo di aziendalizzazione della sanità prevede la riduzione drastica delle spese per i ricoveri ospedalieri, facendo aumentare notevolmente la domanda di assistenza infermieristica a livello territoriale. La gestione dell'assistenza sanitaria si apre quindi al libero mercato, alla libera scelta, alla concorrenza. Ecco che numerosi infermieri non trovando più la possibilità di esercitare la loro professione all'interno di strutture sanitarie pubbliche hanno l'opportunità di lavorare in regime libero professionale.
Molti infermieri probabilmente, vedono questa potenzialità professionale come un rischio, vuoi per la sicurezza economica che per la responsabilità giuridica dell'operatore.
D'altro canto l'infermiere è proprio attraverso l'esercizio della libera professione che può rivendicare una vera autonomia professionale e culturale recuperando un'immagine positiva a livello sociale. Uscendo dall'ambiente ospedaliero l'infermiere libero professionista può esprimere la propria professionalità direttamente a contatto dell'ambiente sociale, in tutte le sue articolazioni, e si pone di fronte a una grandissima occasione per dimostrare le proprie competenze. Non è certo facile guadagnarsi un ruolo sociale: impegno, responsabilità, conoscenze teorico-pratiche e buona organizzazione devono essere espresse al meglio per favorire lo sviluppo di una nuova identità professionale che abbia un adeguato "peso sociale".
L'esercizio della libera professione può articolarsi in diversi livelli sia dal punto di vista giuridico che organizzativo:
1° lavoro autonomo individuale;
2° lavoro autonomo nell'ambito di una associazione tra professionisti (studio associato);
3° lavoro autonomo nell'ambito di forme associative più forti e complesse quali le cooperative sociali;


Per tutte le forme dell'esercizio libero professionale sono previsti degli adempimenti generali di ordine burocratico-amministrativo:
• Iscrizione all'Albo Professionale. • Registrazione diploma presso il servizio 1 della Azienda USSL ove si intende esercitare (art. 100 TULS 27/7/1934 n. 1265). • Richiesta di assegnazione partita IVA.
• Presso l'Ufficio IVA occorre vidimare il registro acquisti e il registro parcelle, questi libri servono esclusivamente per la determinazione del reddito in quanto l'attività LP è esentata dall'IVA in base all'art. 10 del DPR 633/72). • Comunicazione al Collegio di inizio dell'attività libero professionale e conseguente iscrizione alla cassa di previdenza. • Eventuale domanda di autorizzazione alla pubblicità sanitaria (L. 5/2/1992 n. 175 - DM 16/9/1994 n. 657). • Stipula polizza assicurativa responsabilità civile verso terzi.

In riferimento ai numerosi quesiti pervenuti presso la sede del nostro Collegio in relazione all'apertura di un ambulatorio infermieristico entriamo nel merito delle procedure da adottare in base alle normative vigenti:
• presentazione della richiesta di autorizzazione al comune in cui verrà ubicata la sede dell'ambulatorio che dovrà contenere i seguenti dati:

·        cognome, nome, codice fiscale del richiedente;

·        elenco delle attrezzature presenti nella sede di esercizio, con indicazione se sono o meno di proprietà;

·        dichiarazione che le prestazioni verranno rese secondo le indicazioni del mansionario (prossimo al superamento con l'emanazione di un Decreto Ministeriale);

·        dichiarazione che nella preparazione dei locali sede dell'esercizio si è ottemperato all'osservanza delle disposizioni d'igiene ambientale e che comunque, ci si sottopone a eventuali visite di controllo.

A corredo della domanda vanno allegati i seguenti documenti:

·        certificato in bollo di iscrizione all'Albo professionale, di data non superiore a sei mesi dal rilascio;

·        contratto di locazione (atto di proprietà dei locali), debitamente registrato;

·        certificato di occupabilità di tali locali, con la destinazione degli stessi a uso ufficio o a servizio, rilasciato dalla ripartizione edilizia del comune;

·        bollettino comprovante l'avvenuto versamento della tassa di concessioni governative regionale sul c/c postale ..... intestato alla regione .... tasse concessioni regionali - servizio tesoreria per l'importo di Lit. .....;

·        eventuale dichiarazione di deroga all'art. 8 del DPR 303 del 19 marzo 1965, per l'utilizzo di locali seminterrati o interrati.
Il pagamento della tassa di concessione regionale per l'apertura dell'esercizio professionale va effettuato a partire dall'anno successivo a quello del rilascio dell'autorizzazione, entro il 31 gennaio di ogni anno. Va allegato un foglio di carta bollata per la conferma di autorizzazione.
Si richiama l'attenzione sul problema "rifiuti speciali"; prima di procedere all'apertura dell'Ambulatorio il professionista dovrà attentamente approfondire la problematica presso i competenti servizi della ASL o ASSI.

Inoltre sono richiesti dei requisiti distinti in edilizi, strumentali e gestionali:

Requisiti edilizi
L'ambulatorio infermieristico dovrà essere costituito da:

·        almeno un locale di espletamento delle attività infermieristiche con una superficie di 12 mq, provvisto di lavandino;

·        una sala di attesa;

·        un servizio igienico a uso esclusivo dello studio, con accesso anche alla sala di attesa.

I locali dovranno avere le seguenti caratteristiche:

·        il locale di lavoro, fornito di lavandino, dovrà avere pavimenti di materiale impermeabile, facilmente lavabile e ben connesso, con pareti rivestite fino all'altezza di 2 m di materiale sempre impermeabile e lavabile;

·        sia il locale di lavoro che la sala di attesa devono essere illuminati e aerati direttamente dall'esterno;

·        le pareti ed i pavimenti del servizio igienico (costituito da WC, lavamano e provvisto di antibagno) devono essere lavabili. Se esiste un solo servizio igienico dovrà essere utilizzabile anche dai portatori di handicap. La rubinetteria deve essere a norma di legge (apribile con i gomiti).

Dotazione strumentale
L'ambulatorio avrà una dotazione strumentale tale da permettere l'esecuzione delle attività infermieristiche in condizioni di sicurezza sia per i clienti che per i professionisti.
La strumentazione base consisterà di:

·        un lettino da ambulatorio con possibilità per prestazioni di tipo ginecologico, un armadio per l'idonea conservazione del materiale sanitario, con serratura a chiave

·        un armadio per contenere lo strumentario utilizzabile per le prestazioni tecniche che l'infermiere può eseguire senza controllo medico

·        un armadio per la biancheria pulita

·        una bilancia pesa persone

·        un frigorifero

·        una scrivania con cassetti

·        una seggiola girevole

·        due seggiole per i clienti

·        uno sgabello a due gradini

·        un attaccapanni

·        due carrelli a rotelle

·        uno schedario chiudibile con chiave per le cartelle infermieristiche

·        un porta rifiuti con coperchio (rifiuti urbani)

·        un porta rifiuti per materiale infetto (rifiuti speciali)

·        una sterilizzatrice, possibilmente a vapore sotto pressione

Tutto lo strumentario, che costituisce l'arredo del locale di lavoro, deve essere di materiale lavabile. Sono inoltre richiesti:

·        uno sfigmomanometro a mercurio e un aneroide

·        fonendoscopi

·        glicemometro con strisce per la determinazione della glicemia

·        apparecchio per aerosol

·        aspiratore a bassa pressione o pressione regolabile

·        attrezzatura per enteroclisma

·        attrezzature per lavande vaginali

·        stativi per sostenere cestelli portaflaconi per irrigazioni

·        siringhe monouso di diversa capacità, aghi di diverso tipo

·        set per medicazioni sterili; garze di varia misura, anche in confezioni sterili, bende cotone idrofilo, cerotti di vario tipo

·        pinze anatomiche e chirurgiche, klemmer, koker (sterili)

·        forbici di diverso tipo, sterili e non

·        sonde rettali

·        cateteri vescicali di tipi diversi (sterili)

·        raccoglitori urine per esami (provette, flaconi sterili)

·        provette per esami ematici

·        lacci emostatici

·        guanti monouso, sterili e non

·        disinfettanti di diverso tipo

·        soluzioni fisiologiche

·        materiale per medicazioni (parafarmaci)

·        materiale per la gestione della incontinenza urinaria

·        materiale per l'emergenza (pallone di Ambu)

Gestione dell'ambulatorio infermieristico
Ai fini del funzionamento pratico dell'ambulatorio, sono necessari:

·        il registro dei clienti;

·        un raccoglitore per la conservazione delle prescrizioni del medico ove queste costituiscono il presupposto per l'attivazione dell'intervento infermieristico;

·        bollettari madre e figlia per il rilascio delle ricevute fiscali relative ai compensi ricevuti dalla clientela;

schedari per la conservazione delle cartelle infermieristiche o dell'altra modulistica adottata per la registrazione delle prestazioni.

 

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