Editoriale, Novembre 2001
Attacchi terroristiCIA?
La guerra non
paga. Non serve. Non salva.
Anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna se ne
stanno rendendo conto. La storia raccontata dai libri non è servita a nulla, ma
quella raccontata dai media e dalla matematica sta avendo effetto. Le
statistiche lo dicono con chiarezza: i cittadini americani che hanno “piena
fiducia” nel Presidente Bush sono passati dal 48% di tre settimane fa
all’attuale 18%. E anche per Tony Blair il consenso
diminuisce.
I risultati fin
qui ottenuti sono allarmanti: centinaia di morti tra i civili, ottantamila
profughi che premono ai confini del Pakistan, l’OMS che annuncia il rischio di
una epidemia di malaria falciparum citando già diversi casi, le bombe che
colpiscono indifferentemente l’agenzia ONU per lo sminamento, la Croce Rossa,
gli ospedali, gli ospizi, le colonne di civili in fuga. L’inverno che
incombe.
Mentre Bin
Laden e Mullah Omar sono come scomparsi nel nulla.
Grottesco anche
l’annuncio diramato via radio dagli americani alla popolazione afghana. Hanno
gettato dagli aerei le micidiali bombe cluster contemporaneamente ai viveri,
peccato che bombe e viveri siano contenuti entrambi in contenitori gialli.
Complimenti. Mentre i bimbi americani cercano di tornare alla normalità
festeggiando Halloween i loro fratelli afghani apriranno i pacchi gialli, con la
possibilità di trovarci il “dolcetto” o lo “scherzetto”…
Ci scrive una
bellissima lettera Marina da Genova, ci racconta che sua nonna è morta da pochi giorni, ci
dice che le sue ultime parole a commento della guerra sono state “Chi è causa
dei suoi mali pianga se stesso…” Dopodichè si è preparata come tutte le notti,
ma differentemente dalle altre non si è coricata con il rosario in mano. L’ha
ritrovata al mattino, morta nel letto; questa donna ha vissuto due guerre
mondiali. “Al rischio di una terza mi sa che ha deciso di andarsene”, ci dice
Marina verso la fine della sua lettera. Ma si sa i ricordi, come i libri di
storia, pare non ci abbiano insegnato nulla.
Ci scrive Maurizio
da Napoli, inorridito perché suo figlio ha disegnato Bush che uccide Bin Laden e
che con la sua testa in mano dice “Avanti il prossimo…” Abbiamo scritto a
Maurizio che i bimbi, come gli anziani, conoscono le verità. Nessuno ci toglie
dalla testa che morto un Bin Laden se ne farà un altro, forse 10, 100….
Questa guerra,
l’ennesima che si combatte sul pianeta, non ci sta raccontando nulla di nuovo. I
possibili sviluppi sono però fuori controllo. I nazi americani diffondono
l’antrace, Sharon rilancia la sua terribile offensiva contro il popolo
palestinese, quasi con meraviglia i cittadini scoprono che Pakistan e India
hanno la bomba atomica.
In Italia il
Governo rilancia vergognosamente: lotta all’immigrazione, giustizia come guerra
civile, superiorità dell’occidente, chiusura dei Sert, modifica della legge 180
in materia di salute mentale… Dal Consiglio dei Ministri continuano a uscire
flatulenze ignobili che stronzano l’aria, le coscienze, i sogni, la realtà
Ecco, i sogni,
la realtà: noi non vogliamo smettere di prefigurare un mondo diverso.
Noi che siamo solo dei piccoli eretici cerchiamo di darci da fare,
cerchiamo di muovere le nostre e altrui coscienze: oltre a questa rivista che
proprio in questi giorni festeggia le 30000 visite, andremo nelle scuole
superiori a raccontare il nostro punto di vista sul mondo, raccontando la nostra
esperienza in Guatemala. E in Guatemala stiamo organizzando il nostro quarto
viaggio, previsto per Febbraio. Non solo questo, ma è inutile fare ulteriori
proclami.
Sogni e realtà,
dicevamo, sogni che diventano incubi. Le notizie dell’ultimissima ora annunciano
che Bin Laden e un uomo della CIA si sarebbero incontrati nel Luglio scorso.
Fantasie o realtà? Al momento di chiudere questo editoriale non sappiamo dirlo.
Se fosse vero l’America dovrebbe iniziare a bombardarsi da sola, alla ricerca
dei suoi nemici interni? E’ ormai chiaro che la matrice del Carbonchio è tutta
interna, terribile sarebbe sapere che la CIA ha incontrato Bin Laden due mesi
prima della strage. Si potrebbe dunque così giustificare l’inefficienza dei
servizi segreti americani? Sarebbe davvero una beffa colossale, di fantasie che
superano la realtà. Ma ahinoi, non sarebbe la prima volta…
Il messaggio,
dunque, non può che essere uno: no alla guerra, santa o chirurgica che sia.
Partiamo da una logica che sia finalmente affermativa, e non più distruttiva,
per gli uomini e le donne di questo nostro mondo.