Circolare 2

Belle Notizie e Brutte Notizie

di Sandra Biondo

 

Le brutte

 
Alcune informazioni divulgate ieri da una trasmissione televisiva:
negli ultimi 12 mesi l'inflazione in Brasile è stata di 19%. Il reddito dei lavoratori è DIMINUITO, in media, dell'8%. L'energia elettrica è aumentata del 42%, il telefono e l'acqua del 27%, il gas del 125%, perché durante le privatizzazioni sono stati promessi dal governo i permessi per gli aumenti, allo scopo di rendere più "appetibili" le compagnie statali e parastatali per gli acquirenti starnieri. Aumenti che sono stati regolarmente applicati, a dispetto dell'opinione pubblica e dei portafogli privati.
Il ricavato delle privatizzazioni è usato, quasi esclusivamente, per pagare il debito internazionale e i suoi interessi allucinanti.
Una domanda: chi ha pagato le privatizzazioni? Chi sta pagando il debito?
 
Le belle
 
Il Brasile, insieme al Sudafrica, è paladino, di fronte alle organizzazioni internazionali, della ribellione contro i "diritti" delle grandi case farmaceutiche di sfruttare per 20 anni i brevetti dei farmaci per la lotta all'AIDS. Il Ministro della Sanità José Serra si è fatto portavoce dei molti malati che, se non fosse per "l'abuso" commesso dalle fabbriche brasiliane di prodotti farmaceutici, non avrebbero accesso a nessun tipo di cura a causa dei prezzi proibitivi dei prodotti.
Domanda: è giusto che a decidere sulla salute pubblica, tema squisitamente politico, sia l'Organizzazione Mondiale per il Commercio? Questo tema è dibattuto, credo, in tutto il mondo. Pensiamoci su.
 
Brutta o bella? Ai posteri l'ardua sentenza
 
Giovedì  3 maggio 2001, è stato realizzato, per la prima volta nella storia del Senato brasiliano, un faccia a faccia fra le tre persone coinvolte nello scandalo scoppiato alcune settimane fa, quando l'ex Presidente del Senato, il bahiano Antonio Carlos Magalhães (ACM), affermò di essere in possesso della lista relativa al voto segreto per l'espulsione dell'ex-senatore Luiz Estévão. La ex-direttrice del settore di informatica del Senato, la Sig. ra Regina, responsabile del sistema di voto elettronico, ha confessato di aver aperto il sigillo elettronico del sistema per consegnare la lista con i voti al Presidente, su richiesta di un altro parlamentare, il Sen. Arruda.
La Commissione per l'Etica ha così iniziato un'inchiesta, con l'accusa per i due sentaori di "mancanza di decoro parlamentare", accusa che potrebbe portare entrambi ad essere cassati dalla camera alta.
Giovedì c'è stato il famoso faccia a faccia, nel quale tutti hanno avuto la netta percezione che l'unica persona che stava dicendo la verità fosse la Sig.ra Regina, mentre i senatori vendevano fumo. Nessuno ha ritrattato la sua versione, e ciascuno (ad esclusione di Regina) accusa chi sta un gradino più in basso nella scala: ACM accusa Arruda di aver male interpretato una sua frase ("sarebbe interessante poter vedere chi ha votato per l'espulsione di Luís Estévão"); Arruda accusa Regina di aver male interpretato una sua frase ("Il sen. ACM sarebbe curioso di vedere..."); Regina afferma di aver ricevuto un ordine e di aver consegnato la lista ad Arruda, il quale l'avrebbe consegnata a ACM, il quale ammette di averla vista e di averla bruciata. Perché allora, domandano i Senatori della commissione, lei che era presidente non ha denunciato Regina per aver commesso un atto di tale gravità? Perché Arruda ha consegnato la lista ad ACM?
I motivi sono chiari: con le informazioni contenute nella lista, ACM poteva mettere in atto ricatti politici nei confronti di alcuni colleghi, visto che l'espulsione del senatore L. Estévão era stato un caso molto dibattuto nei media, e quindi oggetto di opinione pubblica. Il grande "capo indiano" della Bahia ha però commesso un errore: ha parlato in pubblico della lista. Si è fidato troppo della sua intoccabilità e del suo potere.
Brutta notizia, quindi, se in virtù del suo potere politico e dell'appoggio del suo partito, ACM riuscirà a scappare dall'espulsione e dalla perdita dei diritti politici per 8 anni, come impone la Costituzione.
Buona notizia se la Commissione porterà al Senato la richiesta di espulsione, perché l'opinione pubblica preme perché ACM sia cassato.
Bruttissima l'insinuazione pubblicata venerdì 4 maggio su uno dei principali quotidiani barsiliani, "Folha de S. Paulo": se ci sarà odore di espulsione, ACM potrebbe rinunciare all'incarico prima della votazione, e far rinunciare i suoi due supplenti. In questo modo, entro la fine dell'anno sarebbero indette nuove elezioni, e il Capo Indiano si candiderebbe di nuovo, con lo slogan "hanno voluto espellere la Bahia". Vista la fama che ha nel suo stato ("ruba, ma lavora"), la sua rielezione sarebbe quasi certa.

 

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Pagina creata il 01/06/01