EDITORIALE

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CONTROPOTERE

Davvero non ci resta che piangere, diceva il buon Benigni in uno dei suoi più straordinari film. Il salotto buono della professione infermieristica, dopo aver festeggiato condivisibilmente l'abrogazione del mansionario e il nuovo Codice Deontologico, piange il mancato appuntamento con la legge che avrebbe dovuto sancire finalmente la Laurea in Scienze Infermieristiche. Piange e dice che abbiamo mancato un appuntamento storico con l'evoluzione della specie. Condividiamo in parte, ci sembra però che si perda di vista il vero motivo per rattristarsi. E' un po' come quando muore una persona famosa, magari una brava persona. Per carità, dispiace, tutti i media ne parlano e magari ci rattristiamo per la perdita. Ma, come al solito, i media si dimenticano delle migliaia di persone che ogni giorno muoiono, persone che non sono mai state alla ribalta delle cronache, persone che ogni giorno lottano contro la fame, la guerra, le malattie. I media, di questo, si dimenticano quasi sempre. Ed è un motivo più che valido per rattristarsi davvero, al di là dell perdita di un singolo individuo. Il salotto buono della professione infermieristica mi ricorda un po' questi media qua. Ci raccontano che abbiamo mancato un appuntamento storico, che la dirigenza avrebbe significato una svolta per tutti (per tutti?) gli infermieri, anche e specialmente (specialmente?) per gli infermieri di base. Puo' darsi. Poi queste stesse persone che celebrano il lutto con fiumi di inchiostro e di parole ci raccontano, questa volta con i fatti oltre che con le parole, che se ne fottono di quella fetta di infermieri professionali che non ha UN ALTO LIVELLO DI COSCIENZA, se ne fottono e si permettono di dire che se il 70% degli infermieri non ha la coscienza del valore della nostra professione allora concentreremo tutte le forze sul restante 30%. Siamo stufi delle contraddizioni del potere. Il potere che prima ci dice che la Laurea sarebbe stata una conquista di tutti e poi ci dice che se ne frega se il 70% degli infermieri non ne coglie l'importanza. Di contraddizioni del pensiero ne son piene le fosse. E il potere, nel suo delirio contraddittorio, diventa CONTROPOTERE. Noi rilanciamo subito la palla. Nessuna dirigenza laureata potrà essere vincente e cambiare il volto della professione se non avrà un base il più possibile cosciente di tale svolta. Per cui piangiamo per la Laurea mancata ma piangiamo e lottiamo ancora più forte per avere una base infermieristica cosciente dell'importanza di determinate cose. Nulla puo cambiare il volto della professione senza una coscienza di base forte e maggioritaria, neanche la Laurea. Non siamo noi, è la storia che ce lo insegna. Tutte le rivoluzioni sono fallite perchè condotte da pochi uomini illuminati senza l'appoggio delle masse coscientizzate. Il volto della professione cambierà solo partendo dal cambiamento degli uomini e delle donne, dal basso verso l'alto e non viceversa. Concludo con una frase del maestro DeAndrè che rende perfettamente l'idea: "Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente, DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE, DAL "LETAME" NASCONO I FIORI"

Luca