LA DIETA CHETOGENICA, questa sconosciuta....

L'assistenza infermieristica nelle prime fasi della dieta chetogenica ricopre un ruolo centrale e di primaria importanza per il raggiungimento di una buona qualità di vita per il bambino. La dieta chetogenica si basa sul principio che LA CHETOACIDOSI POSSA AVERE UN EFFETTO DI INIBIZIONE SUL FOCOLAIO EPILETTICO CON DIMINUZIONE O SCOMPARSA DELLE CRISI E MIGLIORAMENTO COMPLESSIVO DELLA QUALITA' DELLA VITA. La chetoacidosi viene indotta grazie alla somministrazione di una dieta ricca di lipidi e povera di glucidi ed un quantitativo di acqua compreso tra i 500cc e i 1200cc/die in funzione del peso del bimbo.

Tale alimentazione, intervenendo sul ciclo di Krebs, porta all'aumento dei corpi chetonici nel sangue (chetoacidosi) con conseguente effetto di inibizione sul focolaio epilettico. L'obiettivo di questo intervento, già in voga anni fa negli USA e poi praticamente scomparso con l'avvento dei farmaci antiepilettici, è attualmente quello di curare le epilessie farmacoresistenti e quello di poter sospendere temporaneamente la terapia farmacologica per una disintossicazione dell'individuo e reinquadramento terapeutico senza che ciò comporti un peggioramento della qualità della vita.

RESPONSABILITA' INFERMIERISTICHE

Il permanente stato di chetoacidosi comporta, nella fase iniziale precedente all'adattamento dell'organismo, il possibile peggioramento della qualità della vita. Tale fase dura circa una settimana, tempo utile per la compensazione del corpo rispetto al nuovo regime alimentare.

LINEE GUIDA GESTIONALI DELL'ASSISTENZA INFERMIERISTICA

Valutazione della COMPENSAZIONE FISICA

VALUTAZIONE DELLA GLICEMIA, che si deve mantenere in un range compreso tra 70 e 85 mg per dl. Generalmente non viene mai superato il limite massimo mentre si potrebbe arrivare ad una condizione di ipoglicemia dovuta alla scarsa mobilitazione delle riserve di glicogeno nel fegato. In tal caso intervenire somministrando 20-30 cc di succo di frutta per os o mezza mela. Tale controllo deve avvenire almeno tre-quattro volte al dì per i primi sette giorni

VALUTAZIONE DELLA CHETONEMIA, possibile grazie al prelevamento di un campione di sangue con il metodo del prelievo capillare e immettendo tale campione su una speciale card da inserirsi in un lettore elettronico che dà il valore in pochi secondi. La chetonemia deve essere, a regime, in valori compresi tra un minimo di 2 micromoli e un massimo di 6 micromoli. Valori inferiori rispetto a questo range non sono terapeutici, valori superiori possono essere molto dannosi. La dieta, impostata inizialmente a tavolino dalla dietologa, varia nell'apporto lipidico in funzione di tale valutazione strumentale.

VALUTAZIONE DELLA CHETONURIA, metodo meno preciso per la valutazione dei corpi chetonici nelle urine, considerato che il glomerulo renale non ultrafiltra i corpi chetonici a partire da valori di circa 2.5 micromoli per dl di sangue. Ciò ci mostra l'avvenuto superamento del limite minimo terapeutico ma non può dimostrare l'eventuale superamento del limite massimo. E' comunque utile che venga fatto anche più volte al giorno, magari dal genitore che assiste il bambino. In questo modo egli si sente protagonista nella gestione della dieta e non solo oggetto del processo assistenziale e inoltre viene educato ad un atto tecnico che dovrà necessariamente effettuare durante la gestione della dieta al domicilio

La chetoacidosi può causare nel bambino SONNOLENZA, IRREQUIETEZZA, NAUSEA e VOMITO. Tenere in considerazione queste eventualità e pianificare l'intervento nel qual caso si verificassero.

EDUCAZIONE SANITARIA AI GENITORI per una corretta gestione della dieta con controlli quotidiani di chetonuria e periodici di glicemia, valutazione della crisi e della qualità di vita.

Osservare e segnalare qualità e quantità delle crisi e raffrontarle con la qualità e la quantità delle crisi avute nei 7 giorni antecedenti l'inizio della dieta. PER EFFETTUARE UNA CORRETTA VALUTAZIONE QUALITATIVA DELLA CRISI VI RIMANDO AI LINKS AI QUALI VI POTETE COLLEGARE DA QUESTA STESSA PAGINA.

IP LUCA LITTARRU, IRCCS C. MONDINO, reparto di Neuropsichiatria Infantile, PAVIA

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