Incontro tra
Infermieri Eretici
e Nursind.
Cagliari, 19 Aprile 2001
Ecco
le ns. considerazioni, volutamente, permettimi, inviate e
pensate
e scritte e volute con oltre un mese di ritardo, per vedere se le
sensazioni erano le stesse di allora.
Sono le stesse.
E allora
è giusto
Che fosse
un appuntamento importante ci pareva evidente fin dal momento in
cui vi
siete proposti con un semplice invito, generalizzato, a collaborare
ad un
progetto. Guatemala o Kossovo sarebbe stato indifferente. Volevamo
invece
stringere idealmente Luca e Ruggero
in un abbraccio di
incoraggiamento, che non significa condivisione tout court di una
strategia
e/o di un
sogno più o meno libero, quanto un modesto riconoscimento all’
esservi
proposti, a modo vostro ma presenti in questo universo
infermieristico nel quale viviamo e ci riconosciamo.
E da un
appuntamento formale siamo passati a raccontarci di ansie, attese,
progetti,
intoppi. Speranze.
Speranze di
potervi vedere crescere, collaborando con tutti voi a cercare di
rendere un
po’ meno adentuli i sorrisi dei bimbi ai quali vi rivolgete. Ma
vorremo
farlo con un impegno diretto, senza lasciti, donazioni, promesse
economiche.
Pensiamo che non siamo elargizioni xyz a dare senso alle vostre
attività. E
di fatti ci proponiamo di recepire uno spettacolo teatrale, un
concerto,
una qualsiasi altra manifestazione culturale da proporre ai nostri
colleghi,
ma non solo, quale trait d’union tra la nostra filosofia associativa,
la vostra e
il mondo che ci circonda.
Un trait
d’union innanzitutto di aggregazione, da posizioni molto diverse ma
non
distanti, perché in fin dei conti la solidarietà non ha colore, e il
mondo sta
superando i confini cromatici fissati convenzionalmente nel verde
dollaro o
nero pelle o rosso sangue.
Preferiamo
i colori del cielo che avete attraversato verso il Guatemala che
ancora vi
attenderà.
Buon lavoro
a tutti voi.
Graziano, Cagliari
Seguo da qualche tempo
Infermieri Eretici ed attraverso il sito avevo già
avuto modo di conoscere il Progetto
Guatemala, e con grande piacere
ho
accolto la notizia
dell'incontro che si è tenuto in Sardegna con Luca.
Il contatto diretto mi ha
regalato la percezione dell'entusiasmo con cui
questo progetto viene
pensato, organizzato , sognato e
tra mille difficoltà
reso realizzabile grazie
alla volontà e alla passione di chi mette se stesso
al servizio degli
altri.
Un modo molto forte di
intendere e di attuare il volontariato e l'assistenza
infermieristica, di
applicare le proprie conoscenze in una realtà difficile
e diversa, ostile ma allo
stesso tempo densa di calore umano.
Penso si debba essere
fortemente motivati per sopportare le mille difficoltà,
i disagi e le insopportabili
ingiustizie sociali e la povertà di quel paese,
combattendole con le sole
armi del proprio desiderio di portare un po' di
benessere e un po' di aiuto
a queste genti dimenticate dal nostro mondo,
della ricchezza e del
consumismo sfrenato.
Mi piace pensare che questa
iniziativa nasca in Italia e soprattutto da una
categoria come la nostra,
piena di contraddizioni, ma come questo progetto
dimostra anche di grandi
slanci e grandi potenzialità.
Mi fa molto piacere anche
che Nursind, che si pone degli obiettivi e
finalità profondamente
diverse, abbia voluto aprire questa finestra di
dialogo con Infermieri
Eretici. Considerando la diversità di pensiero, di
scelte e di prospettive,
apprezzo la volontà di confrontarsi e coadiuvarsi
senza false barriere, in un
progetto che rende nobile ancor più la nostra
professione.
Purtroppo, riuscire a
formare un gruppo di colleghi numeroso e attivo in
questo senso, trova numerosi
ostacoli con gli impegni lavorativi e familiari
ed economici, ma credo che
tra noi ci siano tante persone motivate e capaci
di pensare e concepire la
nostra professione in maniera veramente
alternativa.
Angela e Pierfranco,
Oristano
Gentili Luca e Ruggero
In seguito all’incontro da
voi presieduto che si è tenuto
a Cagliari nella
sala riunioni dell’Ospedale ”Roberto Binaghi”, voglio esprimere le
mie
impressioni sulla vostra
esperienza di Infermieri Eretici e sul Progetto
Guatemala che con grande enfasi ci avete raccontato.
Ero in precedenza venuta
a conoscenza dell’esistenza del
vostro gruppo,
ma non immaginavo fossero cosi intense le motivazioni che vi uniscono
,
ricche di significato e di grandi principi costruttivi per quanto
concerne
gli aiuti alle popolazioni cosiddette del “Terzo Mondo".
Si, perchè questo
gruppo non ha come obbiettivo gli aiuti
a pioggia che
non portano risultati
positivi, ma aiuti che
permettono
queste popolazioni di migliorarsi e questo dovrebbero
essere d’esempio
per tutti i paesi che si
impegnano in questo fronte, per far si che queste
popolazioni arrivino a un raggiungimento dei loro diritti che giornalmente
vengono calpestati.
Il carisma di questo gruppo
mi ha colpito sorprendentemente e con tanto
coinvolgimento mi ha fatto vivere col pensiero un’esperienza che mi ha
spinto a pensare d’impegnarmi a
dare il contributo
al “Progetto Guatemala” . Spesso da parte di
tante persone c’e davanti
a
queste esperienze la voglia di
partecipare, ma poche veramente
poche concretizzano
questo desiderio. Ritengo che le varie forme di
volontariato e
questa siano scelte possibili e convenienti : ”Far star
bene gli altri fa bene anche a se stessi”
Il bene più grande
che possiamo fare a queste popolazioni non è spartire
con loro la nostra ricchezza, ma mostrare loro la propria procurando loro
i mezzi .E partendo da
questa giornata con Luca e Ruggero
vorrei iniziare
un percorso con loro dando nei limiti delle mie possibilità un contributo
a questo progetto perché non vorrei più stare a guardare essendo
l’
benessere , ma perché come dice lo stesso gruppo non è giusto che mentre
tanta gente muore di fame c’e né tanta che muore mangiando , quindi mi
impegno innanzitutto a
organizzare una serata culturale con voi per
iniziare a collaborare a
questo progetto e , nell’
attesa, vi porgo i saluti a nome mio e di tutti i
colleghi che hanno
partecipato al vostro incontro ringraziandovi per averci regalato questi
momenti ricchi di grande
significato .Per me e per tutti sarebbe
opportuno
prendere esempio da voi per costruire un mondo diverso.
Grazie ancora
Vitalia, Cagliari
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