Lo sapevate che?

 di Lorenzo Marvelli

Lo sapevate che l’Islam non predica affatto la guerra santa? Perlomeno nel senso che noi oggi diamo a questo termine. In Sura 12 del Corano, versetto 194 infatti, questo e non altro ci viene detto: “Aggredite coloro che vi aggrediscono allo stesso modo”.

Lo sapevate che non tutti i fondamentalisti islamici, coloro cioè che esasperano la fede religiosa interpretando il Corano a titolo del tutto personale, hanno gli stessi obbiettivi?
Esiste infatti un integralismo nazionalista come quello del GIA Algerino o i movimenti di Hammas, degli Hizbullah del Libano, della jihad islamica dello stato palestinese che praticano un terrorismo interno agli Stati di appartenenza con l’obbiettivo di rovesciare i poteri laici ed instaurare in loro vece la sharia o legge islamica o ancora perseguendo l’idea di uno stato indipendente come nel caso palestinese.
Esiste poi un terrorismo fondamentalista islamico, potremo dire, panarabo che auspica il raggiungimento di uno stato non corrispondente  agli attuali confini degli stati nazionali e che magari si estende dal Marocco all’Indonesia e che mette insieme tutti i mussulmani che vivono questi luoghi. E’ questo il progetto di al Qaida di Bin Laden che spesso strumentalizza a propri fini la questione palestinese e che in realtà disegna scenari completamente diversi.

Lo sapevate che i Taleban non sono necessariamente di nazionalità afghana?
Parecchi, forse la maggior parte di loro, sono sicuramente arabi, istruiti alla sharia dalle Madrasa (scuole coraniche) pakistane, allenati militarmente nei campi di addestramento dai servizi segreti pakistani, egiziani, siriani, iraniani o addirittura da cellule della Lega Comunista Giapponese e poi inviati a combattere con i mujahidin contro l’armata rossa sovietica. Costoro ora reggono il potere in Afghanistan ma molti di loro abitano questo paese da non più di dieci anni.

Lo sapevate che le truppe Nato intervenute in kosovo nella recente questione balcanica erano di fatto alleate e sostenitrici di un’esercito di liberazione (UCK) antiserbo non estraneo alla rete di Bin Laden e i suoi arabi afghani?
Importanti informative dei servizi di intelligence di varie nazioni, segnalano infatti la presenza di campi di addestramento delle truppe mussulmane bosniache del presidente Izetbegovic e, più tardi, dei gruppi di guerriglia UCK, organizzati e gestiti da integralisti religiosi arabi. Si ha notizia poi di una importante O.N.G. (Organizzazione non governativa di volontariato) nei Balcani, riconducibile alla figura di Osama Bin Laden che risulterebbe suo maggiore finanziatore.
L’interesse di al Qaida per queste terre è facilmente attribuibile alla presenza locale delle narcomafie non sottoposte al controllo della legge. L’ oppio infatti prodotto in Afghanistan, arriva in questi luoghi ove viene raffinato ed immesso sul mercato europeo ed americano. L’Afghanistan produce l’80% della droga che circola nel pianeta. I Balcani, per i terroristi, costituiscono allora non solo un luogo ideale per fare proseliti ma anche e soprattutto un porto franco ove raffinare droga, pulire il denaro e commerciare in armi lontano da ogni tipo di controllo.

Lo sapevate che i maggiori conoscitori della situazione afghana sostengono che nessun governo futuro del paese potrà avvenire senza l’apporto dei talebani? Circa il 70% della popolazione afghana è di etnia Pashtun, il restante 30% appartiene alle etnie caucasiche e cioè Tagika, Uzbeka ed Hazara. I Talebani sono di etnia Pashtun, l’alleanza del nord di etnia caucasica, lo stesso re in esilio a Roma, Zair Saha, è Pashtun. Appare evidente quindi che i mujahidin dell’alleanza del nord mai potrebbero governare il paese da soli non rappresentando la totalità degli afghani.

Lo sapevate che il fondamentalismo islamico è un fenomeno che potremmo definire storicamente recente? Non appartengono affatto alla storia araba nessun olocausto, nessuna guerra mondiale, nessun tipo di colonialismo, fenomeni questi che l’occidente cristiano conserva gelosamente nell’armadio. Qualcuno ha definito civile l’occidente, culla dei diritti e delle libertà e contrapposto ad un Islam preistorico e violento. Forse è opportuno leggere i libri di storia prima di formulare giudizi.

Lo sapevate che io stesso non ero a conoscenza di parecchie delle cose che ho appena scritto, prima che esplodesse la questione afghana?
Ci voleva una guerra e migliaia di morti perché ciò avvenisse: le nostre certezze, le nostre convinzioni ci obbligano alle piccole conoscenze, quelle che non vanno oltre il cortile di casa. Kandahar, Mazar el Sharif, Jalalabad, Herat avrebbero potuto essere in Indonesia, in Egitto, addirittura in Turchia; il burka avrebbe potuto vestire le donne arabe in genere, il kalashnikov in braccio ai talebani poteva somigliare ad un fucile in spalla ad uno Yemenita.
Tutto era uguale prima. Tutto.
La guerra accende la nostra curiosità su luoghi del mondo prima sconosciuti; oggi ci si rende conto che le politiche estere degli stati ricchi hanno spesso approfittato della nostra ignoranza per potersi sporcare le mani in quei paesi finanziando colpi di stato, guerriglie, disordini e portando lì armi di ogni tipo, micidiali mine antiuomo, qualche sacco di farina e qualche farmaco scaduto.
Certo, tanta brava gente in quei luoghi ha prestato il proprio servizio volontario nel corso di questi ultimi anni e penso alla Croce Rossa, a Gino Strada, ai medici senza frontiere ed a tanti altri.
Ma forse, se avessimo saputo la verità in tempi non sospetti, se avessimo spasmodicamente rincorso la conoscenza, l’interesse per ciò che non ci riguarda, se avessimo testardamente lottato le sporche ingerenze dei nostri governi o le politiche distruttrici delle multinazionali ma anche di demoniache agenzie come il Fondo Monetario Internazionale o la Banca Mondiale o L’Organizzazione Mondiale del Commercio, se fossimo stati un po’ più cittadini del mondo ed un po’ meno cittadini del proprio coltile domestico,  avremmo impedito ai poteri che non amiamo, di sporcarsi le mani.

Pagina pubblicata il 3/12/01

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