LO STIGMA E LA SALUTE MENTALE

a cura di Alex Malega

Il collega Alex Malega ci riporta la sua partecipazione alla conferenza "Lo stigma e la Salute mentale". 
Un altro modo eretico di discutere una delle "discipline" eretiche per eccellenza: la Salute Mentale.

 

Intervento del Primo psichiatra.

Lo stigma e’ il risultato del pregiudizio nei confronti della malattia mentale.

 La natura del pregiudizio riguarda:

a)Pericolosita'.

b)inguaribilita'.

c)incomprensibilita'.

d)irresponsabilita'.

e)improduttivita'.

Per combattere lo stigma,bisogna che lo psichiatria:

- intervenga subito e bene altrimenti  l'individuo tende a peggiorare.

-il pregiudizio alimenta una forte limitazione delle opportunita' sociali.

-il pregiudizio e' uno dei fattori di rischio in ordine al decorso e all'esito della malattia.

-lo sguardo oggettivante dello psichiatra alimenta il pregiudizio.

-produce,nelle persone che vivono l'esordio del disturbo mentale e non lo riconoscono,

spesso delle conseguenze gravissime.

 

Dove si alimenta lo stigma?

-all'interno dei servizi di salute mentale.

-nell'intera popolazione.

-nel mondo dei mass -media

 

Processo di destigmatizzazione.

a)Informazione e divulgazione scientifica della malattia mentale alla:

- popolazione;

- mass media-

-scuole;

-servizi sanitari.

Per aiutare il malato mentale, i servizi di salute mentale dovrebbero avere le seguenti caratteristiche:

a)relazioni aperte ed egualitarie con i pazienti.

b)decisioni prese in modo trasparente.

c)capacita' di dare informazioni agli utenti e familiari.

d)capacita' di tener conto del contesto ed offrire possibilita' di cura contando su molteplici e differenti approcci.

(psicoterapia-farmacoterapia-ergoterapia.ecc.ecc.)

e) la possibilita' per i pazienti di costituire rapporti terapeutici individuanti con molteplici operatori.

Deve stimolare:

a)la critica di luoghi comuni attraverso azioni concrete.

b)il riconoscimento delle persone in quanto tali e non della malattia.

c)lotta all'esclusione.

2 intervento di una assistente sociale:

Ha parlato del rapporto tra psichiatria e leggi e della  difficolta' che gli operatori trovano perche’ vengano riconosciuti  ai malati

 mentali i diritti legali nel mondo del lavoro e nella societa’.

 

3 intervento di un operatore sociale in una comunita' di tossico dipendenti

e di persone con disagio psichico.

Ha parlato della difficolta' che ha trovato a far accettare alla popolazione del paese

la comunita' composta da persone con disagio mentale.

spesso il loro intervento consiste nel mediare la paura che vige tra la popolazione e l’intervento delle forze di polizia che vengono chiamate per un presunto comportamento pericoloso del malato mentale.

Comportamento pericoloso che non sussiste nella realta',ma che e' frutto di arcaici pregiudizi

nei confronti dei malati mentali.

4 intervento di una operatrice che lavora con i malati mentali (li chiama persone con disagio psichico).

Ha parlato dell'esperienza -spesso difficile - nel trovare un lavoro a malati mentali che sono stati eliminati

dal processo produttivo.

La loro cooperativa e' gestita da operatori sociali e da " persone con disagio mentale".

 

5 Intervento di uno psichiatra (consulente medico-psichiatra dell'Oms per i paesi Balcani).

Secondo l'Oms bisogna raggiungere l'obiettivo della de-stigmatizzazione della malattia mentale entro il 20001

almeno sul 10% dell'intera popolazione dell'Europa occidentale.

Si stima che nella sola Europa ci siano dal 2% al 6% di persone con sofferenza psichica.

Questo numero e' destinato ad aumentare.

Cause di Disabilita': DEPRESSIONE.- SCHIZOFRENIA.-DISTURBI DELLA PERSONALITA'.

Questo incide sul rapporto costo/benefici.

Secondo gli esperti la sofferenza dei malati mentali e' dovuta :

il 25% alla natura della malattia mentale.

il 75% a cause sociali e mediche,quali:

a)disconoscimento del problema.

b)errata diagnosi psichiatrica.

c)trattamento farmacologico scorretto da parte dello psichiatra.

d)Illusione di voler aiutare i malati mentali solo con l'intervento della psichiatria.

La cura e' polivalente,nel senso che l'aiuto al malato mentale e' dovuto al concorso

di vari operatori che lavorano nel campo sanitario e sociale.

 

Dopo la relazione degli “ esperti”, c’e’ stata una discussione aperta tra gli esperti e il  pubblico.

Del  pubblico faceva parte  un nutrito gruppo di familiari di malati mentali che hanno costituito

un’organizzazione di auto-aiuto.

 

Ma procediamo con ordine.

1) Intervento di una donna, madre di un" malato mentale".

Ha raccontato la sua esperienza e le difficolta' che ha trovato presso i centri di salute mentale

e il comune.

Ha accusato gli psichiatri di non essere disponibili 24 su 24 e che, quando i loro cari sono

in preda a crisi acute,sono costrette ad agire da soli.

Hanno costituito un gruppo di auto aiuto per

a)lavorare insieme.

b)fare pressione sull'azienda sanitaria.

c)pretendere un'assistenza psichiatrica domiciliare.

d) assicurare l'intervento degli psichiatri e degli operatori sanitari 24 ore al giorno.

e) il riconoscimento dei diritti civili .

 

2 intervento di una seconda madre.

Si lamentava del fatto che lo psichiatra non interveniva mai alle sue richieste d'aiuto.

La signora pretendeva che in queste situazioni di crisi acuta lo psichiatra e/o il medico del 118

intervenissero subito,anche contro la volonta' del paziente.

 Stando alla madre, in questi casi il paziente e' un uomo che non e' in grado d'intendere e volere.

Inoltre si lamentava che il Tso fosse una pratica poco frequente tra gli psichiatri.

 

3) intervento di una donna che ha vissuto come operatrice e come utente la realta' della psichiatria.

Pur riconoscendo i metodi violenti della psichiatria -l'uso dei farmaci come contezione chimica-

l'appiattimento dell'esperienza nei CSM, desiderava che la psichiatria cambiasse registro: cioe' che diventasse

piu' umana e che gli operatori -psichiatri e infermieri - riuscissero a instaurare rapporti empatici con

i pazienti.

 

 

4 Ecco il mio intervento (elenchero' i punti essenziali).

 

a)Critica alla psichiatria.(e' la psichiatria che ha creato la malattia mentale.

Il pregiudizio sulla malattia mentale e', insito, nella stessa natura della psichiatria.)

b)pericolosita' del concetto di prevenzione di malattia mentale,in quanto aumenterebbe il potere degli psichiatri

fino al punto di decidere del destino delle persone.

Chi dice prevenzione, sa gia’ a quale modello di salute mentale dovranno adeguarsi le persone per condurre una

vita conforme alle loro regole.Il loro potere diventerebbe totalitario .

c) Critica ai centri di salute Mentale. Sono dei micro-manicomi dove la natura violenta della psichiatria

ha cambiato nome,ma non la sostanza.

La violenza e' meno visibile perche' e' aumentata la capacita' degli psichiatri di mascherare il loro potere

con delle frasi di derivazione sociologica e con dei comportamenti presi in prestito da altre realta' vicine alla

psichiatria. In questi centri il ricatto morale e' all'ordine del giorno,e spesso la scelta delle persone con " disagio

mentale" si limita a confermare cio' che altri hanno scelto a loro insaputa.

d) non e' vero che i farmaci non vengano usati con generosita'-E' una menzogna smentita dai fatti.

e)la cronicita' e lo stato di minorita' in cui si trovano le persone e' la conseguenza dell'istituzionalizzazione della

malattia mentale e dell’intervento massiccio della terapia farmacologia che ha come unico

obiettivo quello di normare le persone.

f)Spesso gli psichiatri lavorano a contatto di gomito con i rappresentanti della legge (magistratura).

Sono il braccio destro della Legge. Le perizie psichiatriche sono note a tutti.

g)Sono i primi a invalidare sul piano legale (vedi i rapporti tra persone che divorziano,i figli che vivono con

 persone che soffrono di disturbi mentali) le persone che cadono nelle loro mani.

Il loro intervento si estende anche al  mondo del lavoro  e spesso la loro diagnosi si limita

a invalidare il lavoratore e a confermare il potere dell'azienda.

h) Critica ai gruppi di auto-aiuto costituiti dai familiari che hanno in casa un " malato mentale".

Gli ho detto che sono peggio degli psichiatri perche' vorrebbero che tutto il territorio fosse gestito e controllato in

modo capillare da una polizia psichiatrica.

Non possono pretendere di delegare agli  esperti la sofferenza dei loro cari.

Medicalizzare la sofferenza, vuol dire delegare la nostra vita a persone che noi presumiamo abbiano dei

poteri superiori alla media delle persone.

Il loro torto consiste nell’ essersi impadroniti del linguaggio psichiatrico  e di aver scimmiottare il lavoro degli

psichiatri.

Credo che sia  giunto il momento di smetterla di parlare di sofferenza psichica,come se questa

 fosse superiore in intensita' alla sofferenza delle persone "normali".

Non c’e’ un manuale che insegni a vivere, ne’ scorciatoie che indichino la strada per la  felicita’.

Guai a delegare agli esperti la nostra vita. Ci possiamo servire dei loro consigli,ma sarebbe un errore

Considerarli dei piccoli Dei…..sulle cui ginocchia (come recita un maestro indiano) riposa il mondo.

Il folle ci fa paura perche’ la sua follia ci rimanda alla nostra. Ecco perche’ lo allontaniamo da noi.

Cosi’ come allontaniamo dalla nostra vista il corpo di un cadavere perche’ ci ricorda la nostra morte.

Pagina creata il 31/12/00 

TORNA ALL'INDICE