Da uno a migliaia

 di Mariano DeMattia  

 

In queste ultime ore credo che siano davvero poche le persone che non si sono interrogate, che non hanno provato indignazione, sgomento, impotenza, rabbia e via di seguito. Con estrema freddezza, la calda estate del primo anno del "nuovo" millennio ci ha ricordato quanto di vecchio ci sia nel nuovo...Eravamo quasi ancora moralmente convalescenti, dopo il male di Genova, quando ecco che all'improvviso dal cielo (da cui, stando alle teorie mitico-religiose, ci si aspetterebbe qualcosa in più) è venuta giù la morte, il suicidio della vita, il raptus folle di chi risponde all'odio con l'odio, di chi continua a non comprendere che "due torti non fanno una ragione". Così, come è accaduto dopo l'Assassinio di Stato che ha messo fine alla vita di Carlo Giuliani, i sistemi "informativi" hanno cominciato a divulgare (con fare speculativo) la notizia che nei cieli di New York stava nascendo quella che, di lì a poco, Il presidente degli U.S.A. avrebbe battezzato come "la prima guerra del nuovo millennio". Oggi, a circa una settimana di distanza, tutto sembra ancora in sospeso, ma noi possiamo immaginare quali saranno i tristi esiti per aver osato annichilire "il grande fratello", la caccia è aperta e dunque bisogna assolutamente scovare il colpevole...non importa se di colpevolezza si tratterà, quello che più ci sta a cuore oggi è individuarne uno potenziale, qualcuno (meglio se arabo o comunque dell'altra sponda) da poter schiacciare nel nome della giustizia, della difesa, della democrazia, della lotta al terrorismo e, perché no, della "libertà". Intanto, nell'attesa che la superpotenza definisca e programmi i dettagli del "bombardamento chirurgico" (sia ben chiaro, col solo scopo di riscattare il sangue delle vittime innocenti), la guerra fratricida è già iniziata; ne sono un esempio alcune abominevoli affermazioni, cui fanno seguito altrettanti disumani comportamenti! E con le mie orecchie che ho udito, all'indomani della tragedia statunitense, un mio collega rivolgersi al caposala per chiedergli se poteva astenersi dal prestare assistenza a "quel tipo"...semplicemente perché il suo colorito bruno ed il suo accento ne dichiaravano l'origine araba! Che schifo, vorrei aggiungere io. Che schifo scoprire l'enfasi del cronista quando pone in relazione il disastro umano con quello dei titoli e degli affari di Wall Street! Che schifo quando si cerca di giustificare l'omicidio di un manifestante (seppur dai modi poco urbani) con la "legittima" difesa, o quando qualcuno sostiene che Carlo Giuliani è stato ucciso da un sasso lanciato dai dimostranti...che obbrobrio scoprire un popolo in festa perché sono cadute le torri gemelle, come se non esistesse alcun distinguo tra le cose e le persone. A tal proposito, non ho alcuna difficoltà ad ammettere che, io stesso, conscio della differenza esistente tra le cose e le persone, sono stato addolorato dalla sorte toccata a milioni di americani, senza provare alcun dispiacere per l’annichilimento della presunzione di potenza americana poiché, se è vero che la violenza va bandita sempre e comunque, è altrettanto vero che la sfacciata autarchia americana e filoamericana è da considerarsi un seme pericoloso che, senza ombra di dubbio, ha seminato rabbia e partorito una ripercussione violenta e per tanto ingiustificata, seppur motivata. Oggi più che mai ritengo sia necessario schierarsi con la pace, ripudiando ad ogni costo tanto le manifestazioni di violenza quanto gli atteggiamenti che la fomentano.     

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Pagina pubblicata il 01/10/01