Oltre al Denaro,
la Banca del Tempo

a cura di Infermieri Eretici

 

Lezioni di computer in cambio di una torta; un massaggio shatzu al posto di una piccola riparazione in casa; lezioni di lingua francese in cambio di lingua spagnola. Questo e molto altro chiedono e danno gli iscritti alla BdT (Banca del Tempo), un gruppo di persone (professionisti, operai, studenti, pensionati, casalinghe, ecc.) che si scambiano tempo e servizi indipendentemente da condizione economica e sociale, professione, età e sesso.

 

 “ Cos’è una Banca del Tempo? Una comunità di persone che mettono in comune il proprio sapere, saper fare, saper essere.

Non è una cosa da poco, è molto di più che un semplice mutuo aiuto, è un modo di essere in relazione diverso, oltre la prevalenza unidimensionale del mercato. Un luogo in cui le persone mettono a disposizione il proprio tempo per determinate prestazioni, aspettando di ricevere prestazioni da altri.

Un luogo dove si depositano ore e bisogni.”

Paolo Tamburini

 

Un istituto di credito un po’ particolare

Presso il suo sportello non si deposita denaro e non si riscuotono interessi, ma la disponibilità a scambiare prestazioni con gli altri aderenti utilizzando il tempo come unità di misura degli scambi. Ad ognuno degli aderenti viene intestato un regolare conto corrente-tempo e viene consegnato un libretto di assegni-tempo. Unico obbligo è il pareggio.

 

 

La Banca del Tempo è una innovazione sociale che attiva una rete di solidarietà fondata sullo scambio alla pari di prestazioni capaci di soddisfare bisogni legati alla vita quotidiana e al lavoro di cura come nessun servizio pubblico può fare. Un modo per riorganizzare la rete di reciproco aiuto tipica dei rapporti di buon vicinato

 

 

l’ora di baby sitting della casalinga equivale all’ora di ripetizione di matematica data dal ragioniere

 

 

 

 

 

 

La Banca del Tempo si basa sullo scambio ,cioè si dà per ricevere, si chiede tempo per restituirlo, infatti il proprio conto corrente deve tendere ad avere saldo zero. Non si tratta dunque di volontariato, ove i volontari offrono tempo per loro attività ad utenti che ne usufruiranno. Si parla di reciprocità indiretta, ogni scambio accende debiti e crediti in tempo nei confronti della Banca, non del singolo interessato. Ciò significa che se Maria tiene il bambino di Anna per 2 ore, il credito registrato nel conto corrente di chi ha offerto la prestazione non dovrà necessariamente essere "speso" nei confronti della stessa persona, ma nei confronti di qualsiasi aderente. Allo stesso modo si potrà rientrare dal debito offrendo prestazioni ad altri associati. Si supera la logica del baratto (possibile fra due persone) ampliando le possibilità di scambio. Nel nostro esempio: Maria tiene il bambino di Anna per due ore e il suo credito può riscuoterlo chiedendo a Giovanni di collocare delle mensole in cucina, mentre Anna può il tempo ottenuto accompagnando Giacomo che non possiede l’auto)

 

il tempo è l’unità di misura

il valore della prestazione è determinata dal tempo impiegato nello scambio;quindi l’ora impegnata dal pensionato per aggiustare una presa rotta ha lo stesso valore di quella del giornalista che ha accompagnato qualcuno in auto.Nella Banca del Tempo il solo denaro ammesso è quello versato a titolo di rimborso spesa (se un aderente prepara della pasta fresca, chi ha richiesto darà un assegno-tempo pari al tempo impiegato nella prestazione e rifonderà delle spese per uova e farina impiegate, a meno che non intenda fornirle)

 

tutti gli aderenti sono uguali tra loro

un’ora è sempre un’ora indipendentemente dall’età, dalla scolarità, dal ceto sociale di chi l’ha scambiata ed indipendentemente dal tipo di prestazione offerta/domandata

 

il territorio di riferimento della Banca del Tempo è limitato

un quartiere in una grande città, un piccolo comune, una scuola, un circolo ricreativo o una sezione soci Coop. La piccola dimensione facilità la socialità ed elimina le difficoltà di spostamento tipica dei territori vasti.Con il tempo, tra le esperienze più mature, si sono attivati scambi anche fra le Banche (prevalentemente di natura culturale o richiesta di servizi specifici in altri territori o non reperibili all’interno del proprio gruppo, ad esempio: visite guidate, richiesta di informazioni reperibili su altro territorio, prestazioni specifiche quali traduzioni,...)

 

Come funziona?

Chi si iscrive alla Banca del Tempo definisce ciò le prestazioni che intende offrire, indicando anche quelle di cui pensa di avere bisogno. La lista è indicativa, ma rappresenta un punto di partenza per dar vita a richieste ed offerte. Definire bisogni e disponibilità permette di evidenziare fin da subito che lo scambio sta alla base dell’esperienza. Ad ogni iscritto viene intestato un conto corrente in tempo nel quale verranno registrate le ore addebitate ed accreditate, con l’impegno di movimentare il conto sia in un senso che nell’altro. Principali strumenti operativi sono: il libretto degli assegni, la lista delle offerte e delle richieste, il regolamento interno definito ed aggiornato dall’assemblea degli associati, la lista dei partecipanti con i riferimenti per chiamare direttamente (in alcune BdT tale lista rimane depositata presso lo sportello e gli scambi sono da questo mediati, ogni gruppo decide come organizzarsi). La richiesta della prestazione potrà essere quindi effettuata direttamente all’offerente o allo sportello.
Non vi è obbligo a soddisfare la prestazione ( se in quelle ore o in quel giorno non è possibile, è possibile rifiutare lo scambio).
Chi riceve la prestazione emette un assegno in tempo (se Luca ha conversato in inglese per due ore con Susan, emetterà a suo favore un assegno di due ore) che verrà recapitato presso la segreteria della BdT da chi l’ha ricevuto. L’assegno permette la contabilizzazione dello scambio, a chi ha effettuato la prestazione verrà accreditato il tempo, viceversa per chi ne ha usufruito. Il credito, o il debito, potrà essere speso o restituito
scambiando con altri membri del gruppo, perché matura nei confronti della Banca del Tempo e non del singolo aderente.
Unico impegno è quello di tendere al pareggio: non sono positive né le posizioni troppo a credito né quelle troppo a debito, indicano che non vi è scambio! Tutte le prestazioni sono valutate in tempo, anche le attività di segreteria ad esempio, non circola denaro se non quello a copertura delle spese vive (es. materiali per effettuare una piccola riparazione, materie prime per una torta, ...).

 

Come si attiva una Banca del Tempo?

Si inizia in un piccolo gruppo che formula il progetto ed inizia a sperimentare lo scambio (da tale sperimentazione potranno venire spunti per modificare quanto previsto in precedenza, si può affermare che dall’esperienza pratica giungono i suggerimenti per migliorare il meccanismo).Il gruppo promotore si preoccuperà anche di favorire l’adesione di nuovi aderenti, per ampliare il numero iniziale e giocare lo scambio tra più persone e con maggiori possibilità. Le modalità, i tempi e le condizioni vengono definiti dal gruppo stesso, in piena autonomia. Ciò significa che si può seguire una via più "amicale" per crescere, operando una sorta di "passa-parola", o agire attraverso iniziative di pubblicizzazione rivolte ad un più vasto pubblico. La realtà ci evidenzia che:
- ogni gruppo deve autonomamente scegliere ciò che ritiene meglio
- sono da preferire sempre forme miste (ad esempio, la partecipazione ad una occasione pubblica pubblicizzando la propria attività o l’articolo sul giornale possono avvicinare persone che altrimenti non avrebbero l’occasione di farlo; la via amicale permette una crescita più lenta ma più consapevole. L’equilibrio tra le due permette una evoluzione quantitativa e qualitativa interessante).

 

 

Cosa si scambia nella Banca del Tempo?

 

Le prestazioni scambiate dipendono dalle abilità, dalle disponibilità e dalla fantasia degli aderenti. Nella pratica poi, bisogni estemporanei non indicati nelle disponibilità offerte o nelle richieste abituali, possono essere presentati al gruppo trovando così soluzione.A differenza di quanto avviene sul mercato,ove le offerte si selezionano in base alle richieste di mercato ed in assenza (o limitata richiesta) di "consumatori" non trovano una risposta economica, nella Banca delTempo quello che interessa è la relazione con gli altri, pertanto anche se non si era previsto, ad esempio, "l’aiuto per imbottigliare il vino", ecco che a richiesta qualcuno disponibile è possibile trovarlo. Alcune Banche del Tempo hanno introdotto il prestito di beni (ad esempio: vaporella, sega elettrica per tagliare la legna, trapano elettrico), altre lo scambio di beni. A tutt’oggi appare prevalente lo scambio di tempo per prestazioni (98%).

 

A cosa serve?

 

Sicuramente a soddisfare qualche piccolo bisogno immediato, che spesso il mercato stesso non è in grado di soddisfare (dove è possibile trovare qualcuno che mi aiuti ad imbottigliare i 100 litri di vino per uso familiare, chiacchierando amabilmente ?). Le Banche del Tempo non sono "agenzie tutto fare", anche se la prima azione visibile è quella della ricerca di soluzione a qualche piccola necessità contingente. Di fatto, attraverso lo scambio, facendo "qualcosa per" si finisce per "fare qualcosa con", cioè è l’aspetto relazionale e conviviale che prevale pur rimanendo estremamente importante l’aspetto funzionale.Quello che si è visto è che le Banche del Tempo sono una innovazione sociale proprio perché:

-         danno vita a reti di socialità agendo come "antidoto contro la solitudine"
- permettono di allargare l’aiuto di vicinato oltre la stretta cerchia parentale
- favoriscono l’inserimento sociale di persone senza rete si supporto familiare (ad esempio nuove famiglie trasferitesi da altri comuni)

- favoriscono l’interculturalità
- favoriscono i rapporti tra generazioni (ormai giovani e meno giovani si
trovano a frequentare ambienti diversi) - favoriscono la crescita dell’autostima individuale (permettendo il riconoscimento in sé allo stesso tempo di bisogni e capacità disoluzione di quelli altrui)
- permettono di soddisfare bisogni altrimenti non reperibili sul mercato
- permettono di usufruire di prestazioni altrimenti non acquisibili per motivazioni economiche o per rigidità organizzative (esempio: una giovane coppia può andare al cinema lasciando i bambini a qualche amico della BdT o può essere possibile essere aiutati ad apprendere i principali segreti del computer senza essere vincolati dai rigidi orari dei corsi tradizionali ed in un ambiente amichevole) - agiscono, più complessivamente sulla qualità della vita.

 



Perché si è "inventata" la Banca del Tempo?

 

 

 

Nella BdT si sono ripristinate modalità di buon vicinato perse nella moderna quotidianità. La Banca è solo un meccanismo che permette di avere regole chiare per sperimentare nuove socialità. Gli stessi termini bancari (conto corrente, assegno, estratto conto) sono da prendersi in maniera ironica perché utilizzando il tempo come misuratore del valore delle prestazioni di fatto si intende valorizzare le capacità intrinseche a ciascuno, indipendentemente dal proprio status sociale, anagrafico,culturale,... La Banca del Tempo è un luogo nel quale si sviluppa la fiducia nei confronti del prossimo, perché attraverso la conoscenza degli altri aderenti (nelle riunioni periodiche, nei progetti comuni, negli scambi, nelle attività conviviali,..) si superano le diffidenze nei confronti di chi non si conosce e si dà vita a nuove amicizie.


 

 

 

Una Banca del Tempo a propria immagine e somiglianza

 

La strutturazione della Banca del Tempo si basa su poche regole fisse (scambio, reciprocità indiretta, utilizzo del tempo come unità di misura, parità fra i soggetti) e sulle persone che ne fannoparte.
Ogni gruppo autonomamente definirà il progetto, la regolamentazione
interna e le modalità di gestione, effettuerà le periodiche valutazioni ed i cambiamenti necessari. Questa grande flessibilità e la logica progettuale (cioè agire sperimentando, valutando e correggendo) sono indispensabili per l’attecchimento dello scambio di tempo perché ogni gruppo, ogni territorio ha proprie abitudini, bisogni ed opportunità. Per questa ragione le Banche del Tempo, pur basandosi tutte sulle poche regole sopra indicate, hanno progetti spesso molto diversi l’una dall’altra: ad esempio esistono Banche del Tempo di quartiere, nelle scuole tra bambini ed adolescenti, in altri casi si è privilegiato il rapporto multiculturale, o quello tra famiglie. Il più delle volte le esperienze si sono fortemente connotate nella fase di partenza, per poi modificarsi radicalmente nel corso del tempo. Spesso i gruppi che scambiano tempo esistenti su di un territorio si mettono in relazione fra loro, dando vita ad interessanti reti relazionali. Questa è forse la grande forza delle Banche del Tempo, nelle quali ciascuno può essere aiutato a soddisfare un proprio bisogno e contemporaneamente contribuire a risolvere quelli altrui, costruendo al contempo una più allargata rete di relazioni amicali e mutuoaiuto.

 

 


Fonti

 

Lo Staff di Iperbole - dicembre 1998

http://www.regione.emilia-romagna.it/ass_psociali/btempo/

UN COMUNE DENOMINATORE: IL PRINCIPIO DI CONDIVISIONE a cura di Paolo Tamburini

http://www.comune.roma.it/bdt/

http://www.comune.bologna.it/Banca_del_tempo/frame1.htm

 

Pagina pubblicata il 31/12 /01

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